Descrizione dei Lavori

L’intervento di bonifica e rifacimento delle coperture del tubificio ERW ha interessato un’area di circa 16.900 mq. composta da :

  • Un capannone principale a shed (pendenza intorno al 25%) avente struttura in acciaio e copertura in cemento amianto
  • Un capannone a doppia falda (pendenza inferiore al 15%) avente struttura in acciaio e copertura in cemento amianto
  • Una palazzina sul lato nord est, adibita a refettorio, avente copertura in laterocemento con lastre in cemento amianto sull’estradosso.

Tutta la copertura, oggetto d’intervento, risultava costituita dalla seguente stratigrafia:

  • lastra in cemento amianto ondulato fissata con ganci a travetti in ferro (arcarecci)
  • lana di roccia avente spessore di circa 5 cm.
  • lamiera grecata con funzione di controsoffitto fissata agli arcarecci di copertura

Punti critici e Soluzioni adottate

Gran parte delle coperture oggetto di intervento risultavano essere non calpestabili. La massima attenzione posta alle problematiche della sicurezza ha determinato queste soluzioni tecniche:

  • le lavorazioni in copertura sono state eseguite solo mediante utilizzo di apposite passerelle atte a distribuire il peso degli operatori su almeno tre arcarecci e con lo scopo di non calpestare le lastre in cemento amianto per evitarne la rottura. Su tali passerelle hanno lavorato solo 2 operatori contemporaneamente.
  • prima di ogni intervento sono state posate linee vita provvisorie ancorate alla struttura portante. Su ciascun tratto di linea di vita erano presenti solo 2 operatori contemporaneamente.
  • per i movimenti degli operatori sulla copertura sono state poste sulla linea di gronda delle tavole da ponte di spessore 5 cm al fine di creare un camminamento obbligatorio.
  • per la prevenzione del rischio di caduta laterale sono stati installati, fase per fase, una protezione laterale creata con tubi e giunti sostenuti da castelli di salita formati da ponteggi ad elementi prefabbricati.
  • per evitare la caduta dal colmo, si sono posati appositi parapetti mobili che insistevano sulla falda adiacente al colmo da proteggere.  

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Dati

Cliente: ILVA

Località: Taranto

Cantiere: Tubificio ERW

Durata dei lavori: 3 mesi

Fine lavori: Febbraio 2016

Un recente disegno di legge è stato presentato in Parlamento ed assegnato alla 11ª Commissione permanente per l'esame.

A questo link potete scaricarlo: http://www.reteambiente.it/repository/normativa/33028_ddl_778_settembre_2018_amianto.pdf

Denominato “Disposizioni per la protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con l'esposizione all'amianto durante il lavoro, per la bonifica dall'amianto e dai materiali contenenti amianto, il DDL 778 contiene diverse novità di rilievo . Se dovesse essere approvato rappresenterebbe una spinta decisiva per l’eliminazione dell’amianto negli ambienti di lavoro.

Queste sono le novità di rilievo contenute :

Articolo 2

Nei luoghi di lavoro dove i lavoratori sono, o possono essere, esposti alla polvere proveniente da amianto o da materiali contenenti amianto, è fatto obbligo al datore di lavoro di provvedere alla bonifica da tali materiali, indipendentemente dalla loro concentrazione in sospensione e dal periodo di esposizione dei lavoratori, entro il 1° gennaio 2024.

La violazione dell’obbligo di cui al comma 1 è punita, se il fatto non costituisce più grave reato, con la pena della reclusione non inferiore a un anno.

Articolo 5

Entro il 1° gennaio 2020 la presenza di amianto, in qualunque luogo, deve essere evidenziata con l’apposizione di un’etichetta chiara e visibile.

Articolo 12

Gli sgravi fiscali per il lavori di bonifica amianto vengono innalzati al 72%.

54 operatori specializzati, su 3 turni di lavoro, sette giorni su sette, sono stati impegnati per garantire nel tempo ristretto di un solo mese la bonifica di forni di produzione nello stabilimento Trimet di Saint-Jean-de-Maurienne in Francia. Trimet è un grande produttore specializzato nella produzione e lavorazione dell'alluminio con stabilimenti presenti in diverse parti del mondo.

Questa commessa ha richiesto un grande impegno, come in tutte le situazioni in cui la nostra società viene messa alla prova per la sua esperienza : molta manodopera specializzata, una progettazione accurata e l'attenzione ai minimi dettagli per terminare bene i lavori nella finestra temporale prefissata.

Il sito produttivo è rimasto funzionante durante le operazioni e quindi l'organizzazione è stata curata meticolosamente per evitare pericolose interferenze.

Complessi sono stati i lavori preparatori per allestire il cantiere di lavoro. Sono state installate imponenti strutture ponteggiate per mettere in opera il confinamento statico e dinamico necessario per la bonifica. La lunghezza delle partizioni per 4 camere dei forni è di circa 25 metri, 19 metri per 3 camere. La larghezza è di circa 2,5 metri. Il tunnel che collega i lati opposti è di 10 x 2,5 metri.

La decontaminazione ha interessato l'isolamento interno delle camere dei forni costituito da diversi strati di mattoni e materiale isolante in amianto friabile.

Nel disegno si vede una sezione delle camere dove sono ubicati i pannelli isolanti in amianto.

 

La rimozione è stata effettuata con attrezzature e metodologie approvate per garantire il mantenimento della dispersione delle fibre nell'ambiente di lavoro confinato entro i limiti previsti dalla legge francese, e come previsto dallo specifico Piano di Lavoro presentato agli Enti di competenza.

Lo scorso secolo ha visto l'introduzione di materiali dalle proprietà molto interessanti ed innovative nelle costruzioni.

Purtroppo, per alcuni di questi, la ricerca medica ha potuto verificare l'effetto cancerogeno sulla salute umana e, solo dopo molti anni di intenso utilizzo, sono stati messi al bando. Oltre all'amianto ed ad alcune tipologie di fibre minerali vetrose, le sostanze tossiche più frequentemente presenti negli immobili (oggi riconosciute come tali) sono il PCB ed il piombo.

Ma, nonostante ne sia vietata da diversi anni la loro produzione e vendita in parecchi paesi del mondo, ne sentiremo parlare ancora per molto in quanto sono stati utilizzati diffusamente nei periodi del boom economico post bellico. Secondo stime effettuate in Svizzera, che pensiamo possano valere almeno per i paesi europei che hanno analoga storia di sviluppo industriale e edile, si sostiene che ben il 70% delle costruzioni in calcestruzzo datate tra il 1955 ed il 1975 contengano materiali con PCB. Per il piombo non si hanno stime, ma le vernici con questo metallo sono state utilizzate fino a pochi anni fa, e si suppone quindi che la loro presenza sulle pareti sia largamente diffusa. Relativamente a questi inquinanti, il maggior rischio per la salute umana deriva dalla inalazione di fibre rilasciate da materiali vetusti contenenti queste sostanze cancerogene. Occorre quindi prestare massima attenzione a limitare la creazione di polveri in fase di smantellamento/demolizione e a evitarne la diffusione nell'aria. In Francia e Svizzera, che già da anni hanno normato su questi inquinanti, la nostra esperienza specifica sull’amianto ci ha consentito di proporci ed acquisire grande competenza nella rimozione in sicurezza anche di questi cancerogeni, grazie a metodologie di bonifica assimilabili a quelle dell’amianto.

Per un nostro cliente a Isone, nel Canton Ticino, che doveva riqualificare un edificio, il censimento degli inquinanti aveva individuato anche la presenza di PCB nei giunti di dilatazione e in pitture anticorrosione.

Ricordiamo che nella confederazione elvetica prima di procedere alla ristrutturazione di un edificio è obbligatorio verificare l’eventuale presenza di sostanze tossiche. Infatti il rapporto dell’ispezione delle sostanze nocive deve essere presentato insieme ai documenti necessari per la domanda di costruzione. Le sostanze nocive espressamente nominate da ricercare sono l'Amianto, il PCB (Policlorobifenile), il Piombo e gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici).

TIA Suisse è stata incaricata dei lavori di bonifica perchè, come previsto dalla legge, dove la presenza di PCB nelle pitture supera i 50 mg/kg occorre affidare i lavori a società qualificata.

Le procedure utilizzate per il PCB hanno diverse parti in comune con l'amianto. Gli operatori devono essere dotati di DPI adatti, in gran parte gli stessi utilizzati per l'amianto friabile.

E' stato predisposto un confinamento interno ed esterno in politene delle zone da trattare.

Per quanto riguarda le procedure di rimozione dei giunti si è utilizzato un cutter per il taglio manuale avendo cura di arrivare ad una rimozione di almeno il 98%, eliminandone tracce residue dalle pareti in cemento e raccogliendo i residui grazie ad una protezione sigillata sotto l'area di lavoro.

Per le pitture anticorrosione e di sigillatura con PCB, è stato consentito l'uso di idropulitori ad alta pressione. Per il trattamento delle acque, si è previsto :

- un primo trattamento grazie a posa a terra di feltro in schiuma come primo filtraggio delle pitture contaminate

- aspirazione e filtraggio delle acque tramite sistemi speciali

- analisi delle acque filtrate e successivo smaltimento delle stesse nel caso non superassero il limite di 0,1 mg/l di PCB.

Particolare attenzione sulla sicurezza degli operatori viene garantita dall'obbligo di sorveglianza sanitaria all'esposizione. Gli operatori impegnati hanno dovuto sottoporsi all'inizio dei lavori ed al termine degli stessi a prelievi ematici per assicurare l'assenza di esposizione significativa al PCB durante l'attività, cosa possibile per contatto, respirazione o ingestione di elementi, polveri o vapori contaminati.

Per altre informazioni su bonifica di amianto PCB e Piombo in Svizzera vi consigliamo questo opuscolo edito a Ginevra: https://www.rts.ch/decouverte/sciences-et-environnement/technologies/pre-prod-1/5318624.html/BINARY/Service%20de%20toxicologie%20de%20l%E2%80%99environnement%20b%C3%A2ti

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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