La nostra società ha effettuato per conto di un importante cliente nazionale una serie di attività all’interno di strutture interrate (Camerette) a servizio della rete teleriscaldamento del Comune di Brescia utilizzate per l’alloggiamento degli organi di manovra motorizzati e delle eventuali apparecchiature di misura. Si sono ispezionate e censite circa 200 camerette poi indicate su planimetrie.

4.1 STRUTTURE INTERRATE (CAMERETTE)

Si tratta di strutture interrate, in muratura o calcestruzzo armato, per la compensazione delle dilatazioni meccaniche delle tubazioni e/o dove sono alloggiati gli organi di manovra e le apparecchiature di misura necessarie all’esercizio della rete.

L’accesso avviene mediante uno o più chiusini in ghisa di tipologia variabile. Nella maggioranza dei casi i chiusini di accesso sono ubicati in sede stradale. Le camerette delle reti teleriscaldamento si configurano come ambienti sospetti di inquinamento o confinati ai sensi del D. Lgs. 81/08 e del D.P.R. 177/2011.

Le camerette sono attraversate dalle condotte del teleriscaldamento. Talvolta sono attraversate anche da condotte di acquedotto, gasdotto, fognatura, cavidotti (energia elettrica MT/BT o trasmissione dati). Le dimensioni variano in funzione dello scopo per cui sono state costruite. Come specificato in precedenza, le camerette della rete TLR sono considerate spazi confinati. Di conseguenza, tutto il personale che opera all’interno delle camerette è stato adeguatamente formato secondo quanto previsto dal D.P.R. 177/2011. Inoltre, almeno il 30% della forza lavoro chiamata ad operare deve possedere un' esperienza minima triennale di attività in spazi confinati. Data l’ubicazione degli accessi alle camerette, generalmente in sede stradale, è stato necessario approntare un cantiere stradale. Per tale motivo è stato richiesto che il personale fosse adeguatamente formato secondo D. Lgs. 81/08 e del DI 04/03/2013

 

6.2 RILIEVO CAMERETTE E ISPEZIONE VISIVA

Sono state rilevate, a titolo indicativo non esaustivo, informazioni sulle caratteristiche generali della camerette valide ai fini della classificazione e del censimento dello spazio confinato, informazioni sulle condizioni di conservazione delle strutture edili, della carpenteria e degli organi di manovra presenti all’interno della cameretta. La verifica è stata effettuata mediante ispezione visiva, compilando apposita check-list completa delle voci da verificare e predisposta con format specifico. Sono state scattate delle fotografie che documentano lo stato di fatto della cameretta al momento dell’ispezione. E’ stata poi verificata la correttezza dello schema planimetrico, comprensiva di verifica delle dimensioni della cameretta per verifica di rispondenza con quello presente in cartografia aziendale e fornito da ACS.

In caso di non corrispondenza, lo schema è stato aggiornato utilizzando il format aziendale concordato.

 

6.3 MONITORAGGIO AMBIENTALE AERODISPERSI

Per ogni cameretta si è determinata la qualità e la quantità della concentrazione di fibre aerodisperse, mediante campionatore a portata costante con compensazione automatica delle perdite di carico e supporti in cellulosa. Il volume minimo da prelevare è di 3.000 litri con un tempo minimo di campionamento di 5,5 h. I campioni prelevati sono stati analizzati mediante microscopia elettronica a scansione (SEM). È stato previsto un singolo monitoraggio ambientale per cameretta.

 

6.4 CARATTERIZZAZIONE AMIANTO

All’interno di ogni cameretta, è stata verificata la presenza di amianto mediante ispezione visiva che consenta una prima classificazione sulla natura dell’amianto in compatto e/o gessato. Il rilievo schematico ha indicato la posizione di arrivo (punto cardinale) in cameretta delle tubazioni e la tipologia della coibentazione, in fodera di fibro cemento di tipo compatto, gessato o wanit.

Sono state poi scattate delle fotografie per documentare la presenza di amianto. Accertata la presenza di amianto è stata posizionata l’etichetta “Presenza Amianto” in corrispondenza degli accessi della cameretta (fornitura CM) così come rappresentato nella figura sottostante

Da ogni cameretta è stato poi prelevato dalla coibentazione in amianto in condizione visivamente peggiore n° 1 campione da analizzare per la caratterizzazione qualitativa/quantitativa delle fibre mediante microscopia elettronica a scansione (SEM) o difrattometria a raggi X (DRX). Successivamente sulla base dell’esito del campionamento, è stata eseguita una valutazione dell’indice di degrado mediante il metodo VERSAR. L’indice di degrado è da intendersi come valore rappresentativo delle condizioni della cameretta.

6.5 CARATTERIZZAZIONE FAV

All’interno di ogni cameretta, è stata verificata la presenza di FAV mediante ispezione visiva. A richiesta del CM è stato richiesto il prelievo dalle coibentazioni di uno o più campioni da analizzare in laboratorio per effettuare la caratterizzazione qualitativa/quantitativa delle fibre mediante microscopia elettronica a scansione (SEM). Al termine delle operazioni di campionamento si è provveduto al ripristino della coibentazione e della guaina protettiva così come da indicazioni fornite da CM.

 

6.6 RILEVAZIONE PRESENZA RADON

A discrezione, è stata richiesta un’indagine per il rilevamento delle concentrazioni di Radon all’interno di camerette. Le camerette individuate possono essere diverse da quelle oggetto di indagine e censimento e sono comunicate per tempo. L’attività consiste in:

  • eventuale sopralluogo preliminare;
  • posizionamento di rivelatori passivi (dosimetro rilevatore di tracce nucleari del tipo CR-39) all’interno delle camerette;
  • recupero dopo il periodo previsto dalla normativa vigente (in genere 12 mesi);
  • analisi presso laboratorio specializzato accreditato;
  • produzione di relazione tecnica finale comprensiva di comparazione con i valori limite e verifica di conformità.

 

Sono in corso e si protrarranno ancora per alcuni mesi gli interventi di bonifica e strip out di un grosso complesso immobiliare a Milano locato a diversi tenant e di proprietà di una casa assicurativa internazionale.

I lavori sono propedeutici ad un consistente progetto di riqualificazione dell'intero complesso di circa 31.000 m2. ubicato in una zona semicentrale della città e ben posizionato sia rispetto al centro che all'aeroporto di Linate.

La nostra società sta eseguendo i lavori previsti dal progetto e che consistono principalmente in :

  •  bonifica da amianto e FAV
  • strip out di arredi, attrezzature, opere civili, finiture e impianti, parziale o totale a seconda delle localizzazioni
  • realizzazione dei lavori, delle opere e di tutte le attività complementari necessarie;
  • ottenimento di tutti i permessi necessari all’esecuzione dei lavori ;
  • demolizione di facciate e serramenti di parte dell’edificio

La presenza di amianto e fibre artificiali vetrose è stata accertata in diversi piani. I materiali pericolosi più frequentemente rinvenuti sono stati:

  • pareti in cartongesso
  • pavimentazioni viniliche e relativi collanti
  • coibentazioni di tubazioni
  • giunti bituminosi
  • vernici
  • guaine bituminose
  • guarnizioni
  • corde

 

Negli anni recenti si sono moltiplicate le opportunità di lavori all'estero per la nostra società soprattutto nel campo delle bonifiche dell'amianto. E' il riconoscimento della lunga e diversificata esperienza maturata dagli anni 80 in migliaia di cantieri gestiti in varie località e di tipologie diverse. Oggi TIA si muove sul mercato internazionale portando in dote la sua grande expertise italo-francese che si basa su alti standard qualitativi.

La bonifica e la messa in sicurezza di una vecchia Centrale termoelettrica sull'isola de la Réunion è uno dei più recenti lavori internazionali. Iniziati a gennaio 2021, le attività termineranno da programma a giugno 2021.

L'isola si trova di fronte al Madagascar, a notevole distanza dalla nostra sede, il che ha reso necessario organizzare il cantiere studiando una composizione del personale e una logistica funzionale alle attività e nell'ottica del contenimento dei costi.

Quanto alla logistica di cantiere, si è reso necessario trasportare dalla sede sull'isola molte delle attrezzature specifiche necessarie alla bonifica.

Dalla nostra sede francese sono stati trasferiti tecnici, il capo cantiere ed una squadra specializzata. Per completare l'organico operativo, anche in un'ottica di valorizzazione della mano d'opera locale, abbiamo assunto e formato operai del posto.

I lavori di bonifica sono propedeutici alla futura demolizione della centrale.

Locali trattati

Aerorefrigeranti

Vecchio stabilimento

Immobile Oli

Immobile amministrativo

Blocco PC4

Organizzazione del lavoro

L'amianto, di tipo friabile, presente negli intonaci, ha reso necessario realizzare un confinamento dinamico con messa in depressione dei locali e l'utilizzo di maschere a ventilazione assistita.

Come si può vedere dalle foto sono stati realizzati all'uopo particolari e complessi ponteggi. La manodopera impiegata ha raggiunto in momenti di punta le 30 unità.

La nostra società sta per concludere la seconda fase di un lavoro importante di riqualificazione su più edifici posizionati all’interno di un tessuto residenziale complesso. Ex fabbrica e di proprietà del Politecnico di Milano, l’area interessata di 5.000 mq. si trova in una zona centrale di Milano. Sviluppa 15.000 mq. coperti.

La prima fase è stata dedicata allo strip out e bonifica da materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose. La seconda fase ha invece riguardato i lavori di bonifica del terreno in alcuni punti inquinati e successivamente la demolizione dei quattro edifici facenti parte del progetto. TIA è stata scelta come general contractor di tutte le opere di bonifica e di demolizione avvalendosi di aziende partner specializzate.

In un precedente articolo abbiamo descritto le prime attività di bonifica e strip out.

Le demolizioni delle strutture presentavano complessità per le quali si è dovuta organizzare una pianificazione precisa e scrupolosa delle fasi di lavorazione seguendo pedissequamente il cronoprogramma stabilito. Parte degli edifici da demolire erano infatti a ridosso di altri immobili abitati.

Prima di eseguire la bonifica del terreno sono stati messi in sicurezza gli edifici circostanti provvedendo ad installare una serie di palificazioni lungo il perimetro del cortile interno che confinava con altre abitazioni. Una cinquantina di pali sono stati così collocati ad una profondità media di 20 metri.

Una volta messa in sicurezza l’area, si sono eseguiti gli scavi per la bonifica del terreno che hanno raggiunto 6 metri di profondità. Successivamente sono stati analizzati i terreni e solo una volta arrivati i risultati delle analisi è stato possibile procedere alla fase successiva, quella delle demolizioni.

Dovendo abbattere alcune porzioni degli edifici a contatto con immobili abitati si sono adottate, a seconda della situazione, le due tecniche di decostruzione e demolizione.

Le prime lavorazioni sono iniziate con la tecnica della decostruzione. Partendo dal piano più alto di ogni porzione di edificio da demolire, che si trovava in adiacenza ad un fabbricato occupato e da non demolire, si è puntellato il piano sottostante mettendo in sicurezza ogni volta il piano in lavorazione. Sono stati posizionati degli orsogrill come barriere di protezione ad ogni piano. E' stato collocato un mini escavatore che ha iniziato a decostruire tutto quello che c’era tra l’edificio adiacente e la prima campata dell’edificio da demolire. Questa modalità di lavorazione si è ripetuta per tutti i piani sottostanti. Questa sequenza di lavorazione ha permesso di dividere l’edificio da demolire da quello adiacente abitato. In questo modo il distacco creatosi ha permesso di proseguire in totale sicurezza la demolizione degli edifici interessati. A questo punto si è iniziato a demolire gli edifici dall’alto in senso verticale.

Durante la demolizione sono state utilizzate tecniche per l'abbattimento delle polveri utilizzando cannon-fog e idranti. Come visibile nelle foto, è stato usato un pannello speciale di protezione a copertura dell'intera facciata dell'edificio laddove la demolizione procedeva su edifici fronte strada. Questo pannello, che veniva spostato di volta in volta durante le fasi di avanzamento dei lavori, ha permesso di contenere la polvere e l’eventuale schizzo di detriti.

Demoliti gli edifici si è proceduto con la frantumazione delle macerie e la successiva suddivisione tra cemento armato e ferro per poi inviare i rifiuti ai siti di smaltimento e recupero.

 

 


 

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La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

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