Il Belgio si è dotato, come altri stati dell'unione europea, di una propria normativa che regola le attività di rimozione dell'amianto, avente come base comune la direttiva europea in materia.
Per potervi lavorare è quindi necessario superare complessi audit di valutazione che terminano con un "agréation officielle" ovvero l'approvazione ufficiale per effettuare bonifiche di amianto.
Lo scorso ottobre abbiamo superato lo scoglio ed è ora nostra intenzione sviluppare questo mercato che vanta un forte e storico settore industriale e marittimo.
Puntiamo soprattutto su multinazionali già presenti anche in Francia, Italia e Svizzera, nostri mercati consolidati, ed ad alleanze con aziende di settori limitrofi al nostro, con cui poter realizzare opere di riqualificazione civile ed industriale. In particolare società di engineering, di decommissioning, di costruzioni che abbiano in comune con noi una forte attitudine a lavorare in team su progetti ambiziosi, di alto livello qualitativo, per una clientela privata internazionale.
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E' in corso, in alcuni edifici del centro JRC di Ispra, il monitoraggio delle sostanze pericolose (tossiche e potenzialmente cancerogene) contenute nei rivestimenti strutturali come vernici, mastici, colle, guaine e isolamenti. La particolarità dell'attività in corso consiste nel fatto che oltre ai consueti elementi censiti, amianto e fibre artificiali vetrose in primis, è stata affidata alla nostra società la verifica della presenza dei metalli pesanti e dei cianuri totali. La finalità è avere un quadro completo delle sostanze pericolose, propedeutico alle previste opere di decommissioning.
Nel caso specifico, la verifica è stata eseguita, in collaborazione con Ambiente s.c., tramite Diffrattometro a Raggi X (nella foto in basso). E' una strumentazione portatile che consente di individuare la presenza di metalli negli strati di rivestimento. E' stato inoltre eseguito un campionamento delle matrici e sono state effettuate analisi chimiche di laboratorio per la verifica quali-quantitativa della presenza dei metalli pesanti e cianuri totali sui campioni prelevati.
In Italia la legge non prevede attualmente per gli immobili l'obbligo di censimento dei metalli pesanti, ma solo dell'amianto e recentemente delle Fav.
E se durante la vita normale dell'immobile è in effetti raro trovarli nelle fibre aerodisperse, negli eventi straordinari la loro presenza nell'aria respirabile rappresenta invece un grave pericolo per la salute. Allo stato attuale infatti, in caso di demolizione o di un incendio, non vengono adottate specifiche procedure di sicurezza mettendo a grave rischio la salute dei lavoratori, coinvolti nelle attività di smantellamento e post incendio, e la salubrità degli ambienti circostanti.
In altri stati europei, la mappatura dei metalli e di altre sostenze cancerogene è invece obbligatoria, preventivamente alle opere di demolizione; e viene eseguita molto accuratamente permettendo così di fare emergere se e dove vadano rimossi con adeguate procedure.
L'uso nei materiali di edilizia del piombo o del PCB, per esempio, è stato molto diffuso nei ultimi 50 anni ed oggi sicuramente, se in Italia venissero ricercati, si troverebbero abbastanza frequentemente, come attestato da studi specifici svolti in Francia ed in Svizzera dove esistono specifiche norme per il loro censimento e l'eventuale bonifica.
Auspichiamo che gli enti interessati alla salute dei lavoratori intervengano per allineare il nostro paese ai paesi più sviluppati e si arrivi anche da noi ad avere leggi o almeno direttive precise.
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E' in fase di svolgimento la seconda parte dei lavori legati alla riqualificazione di palazzo Broggi a Milano. Si tratta della demolizione interna dell'intero immobile di circa 50.000 mq., composto da 4 piani interrati, il piano terra e 8 piani superiori, e che fa seguito alla prima fase di smantellamento selettivo e bonifica dei manufatti contenenti amianto e fibre artificiali vetrose iniziata lo scorso agosto e terminata a inizio anno, sempre a cura della nostra società.
Palazzo Broggi è un edificio storico, situato nel centro di Milano, che è stato per diversi anni sede delle Borsa e successivamente del gruppo Unicredit. Di proprietà del fondo cinese Fosun, si ipotizza la sua trasformazione in hotel di lusso.
La prima fase ha avuto come oggetto la rimozione selettiva di pavimenti, controsoffitti, pareti mobili ed in generale tutte le demolizioni minori e le bonifiche in regime di Edilizia Libera. Le bonifiche hanno interessato materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose.
La seconda fase interesserà le opere di rimozione e demolizione soggette a preventivo rilascio del Permesso di Costruzione, tra cui :
Rimozione di pavimenti in pietra, parquet, resina e massetti
Rimozione di serramenti esterni
Rimozione di elevatori e montacarichi
Demolizione di tavolati e di murature in laterizio e cls
Certificazione Leed
Tutto l’intervento è stato realizzato secondo quanto previsto dal protocollo Leed. Quindi ogni tipo di rifiuto e materiale rimosso dal cantiere è stato suddiviso, classificato ed avviato a siti di recupero, riutilizzo e riciclo. Al responsabile Leed è stata fornita una rendicontazione completa sui rifiuti prodotti.
Punti critici
Gli aspetti logistici hanno rappresentato una difficoltà nella gestione del cantiere. Lo stoccaggio ed il trasporto a discarica dei rifiuti è stato complesso per gli spazi angusti di manovra nel sito e per le difficoltà di accesso e circolazione nel centro di Milano. Il notevole numero di addetti e la sovrapposizione di lavori di natura diversa, unito ad i compressi tempi di esecuzione richiesti dalla committente, hanno inoltre reso necessario una programmazione puntuale delle attività ed un controllo costante.
Dati tecnici
Per realizzare i lavori sono stati impiegati mediamente 60 operatori, tra cui 17 specializzati nelle bonifiche, 1 capo cantiere ed 1 assistente di cantiere. Le bonifiche sono durate circa 100 giorni. L’intero lavoro sarà completato in 9 mesi circa.
Sono state rare sino ad oggi le innovazioni introdotte alle tecniche tradizionali utilizzate nella rimozione dell'amianto friabile. Dopo oltre 30 anni, la bonifica viene effettuata ancora manualmente con l'ausilio in alcuni casi di attrezzature per facilitarne l'asportazione.
La tecnica prescelta dalla nostra società nella bonifica dello stabilimento Ile Ferroviaire della Réseau ferré de France a Nanterre rientra certamente in quelle novità che potrebbero rappresentare il punto di svolta nelle tecniche di bonifica.
Ma inquadriamo prima la problematica del nostro cliente.

guaina contenente amianto su copertura con volta a botte
Alcuni immobili presentavano una guaina contenente amianto su copertura a botte per la cui rimozione era stato imposto dall'Ente di controllo il confinamento per evitare il rilascio di fibre.

confinamento statico della copertura
La guaina rivestiva il tetto in calcestruzzo che, da calcoli effettuati, non poteva reggere la struttura di confinamento e necessitava quindi di essere rafforzato creando un ponteggio che da terra arriva sino alla sommità delle volte.

ponteggio sottostante di rinforzo alla struttura
La prima bonifica, effettuata tempo fa su alcuni edifici dello stabilimento, è stata realizzata con questa costosa e complessa cantierizzazione, utilizzando poi una levigatrice manuale per eliminare la guaina con amianto.
Per la bonifica di altri edifici che presentano il medesimo problema, TIA, in collaborazione con una società specializzata, ha introdotto un'innovazione che consiste nell'utilizzare un sistema robotizzato (vedi filmato a lato) ad alta pressione, dotato di testa rotativa e unità di aspirazione, che, da misurazioni fatte sia in laboratorio che sul campo, non rilascia nell'aria oltre 5 fibre litro. Questa soluzione ha consentito di evitare la struttura di confinamento, imposta dall'Ente per i precedenti edifici, con notevoli risparmi economici e di tempo.
Il sistema, posizionato su binari e collegato tramite tubi ad una apperecchiatura a terra che filtra l'acqua immessa dal sistema ed il rifiuto con amianto aspirato dal robot, rappresenta oggi una vera rivoluzione nel nostro campo con questi vantaggi :
- il pressochè nullo numero di fibre aerodisperse durante la bonifica permette di evitare il confinamento che è spesso la voce più elevata dei costi di bonifica
- la sua produttività è superiore a quella manuale e quindi, se da un lato riduce i costi di manodopera, dall'altro consente altresì di effettuare le operazioni di bonifica in tempi più contenuti, altra variabile decisiva nella scelta del committente per l'impatto sulla propria produzione.
- la manodopera impiegata ha funzioni di gestione e controllo del sistema e quindi il sistema ottempera alle indicazioni date per i lavori usuranti di ridurre il più possibile i lavori manuali faticosi come la levigatura effettuata con strumentazione tradizionale
- il sistema può essere utilizzato per vari materiali contenenti amianto friabile. Si pensi per esempio a pavimentazioni viniliche con colle contenenti amianto o intonaci. Essendo fissato su binari e potendo essere orientata, la testa rotativa aspirante lavora sia superfici piane che curve, in verticale e sui soffitti, negli angoli.

sistema automatizzato in azione su una guaina con amianto
Chi volesse ulteriori ragguagli tecnici può scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
