Il Parlamento europeo ha pubblicato questa risoluzione sull'amianto che contiene una serie di raccomandazioni rivolte agli Stati membri dell'Unione. Ha votato, a larga maggioranza, con 675 voti a favore, 2 contrari e 23 astensioni, a favore di una strategia comune per la rimozione sicura di tutto l’amianto in Europa e per ridurre in maniera drastica il limite di esposizione. Dall’attuale tetto di 100mila fibre per metro quadrato si passerebbe a 1000. Ora spetta alla Commissione legiferare in linea con la decisione del Parlamento e presentare la European strategy for the removal of all asbestos (Esraa) che dovrà determinare un quadro giuridico per una valutazione “in consultazione con i portatori di interessi, comprese le parti sociali, di tutto l'amianto presente negli edifici e nelle infrastrutture degli stati membri e stimi i costi della sua rimozione sicura in ogni stato”. La nuova strategia è molto articolata e prevede, tra l'altro, anche che gli Stati membri istituiscano piani nazionali per la rimozione dell'amianto, che includano “calendari chiari e realistici”, e registri digitali nazionali accessibili al pubblico. Ma anche che si ponga maggiormente l'accento sulla necessità di includere tutte le professioni a rischio, compresi i lavoratori nelle ristrutturazioni e nelle demolizioni, gli addetti alla gestione dei rifiuti, i minatori e i vigili del fuoco. I piani nazionali, poi, dovranno prevedere la formazione dei lavoratori, uniforme tra tutti gli Stati, e una diagnosi dell'amianto certificata da parte dei datori di lavoro prima di qualsiasi attività all'interno di “edifici, navi, aeromobili o su attrezzature o prodotti”. Tutte queste indicazioni si rendono particolarmente necessarie oggi che “il previsto aumento delle opere edili associato all'ondata di ristrutturazioni sarà accompagnato da una maggiore esposizione professionale e ambientale alle fibre di amianto”.

 

Riportiamo alcuni stralci, in particolare quelli relativi alla Strategia europea per la rimozione dell'amianto (ESRAA) e ad a indicazioni di carattere tecnico.

Il Parlamento europeo:

  1. sottolinea che la rimozione sicura dell'amianto è un esempio della necessità di applicare il principio della salute in tutte le politiche indicato all'articolo 168, paragrafo 1, TFUE, poiché è direttamente collegato alle seguenti iniziative politiche recenti e future dell'Unione: il nuovo quadro dell'Unione in materia di salute e sicurezza, il Green Deal con l'ondata di ristrutturazioni, il programma Next Generation EU e il quadro finanziario pluriennale, il piano europeo di lotta contro il cancro, la strategia dell'UE in materia di rifiuti e il pacchetto sull'economia circolare; sottolinea che nell'ambito del trattamento dei rifiuti di amianto si dovrebbe applicare integralmente il principio di precauzione; invita la Commissione a proporre una corrispondente revisione della pertinente legislazione dell'Unione in materia di rifiuti;

  2. sottolinea che la rimozione sicura dell'amianto è un compito difficile e urgente e ribadisce la sua richiesta di un approccio globale e integrato che colleghi diversi ambiti strategici; sottolinea che le condizioni di lavoro sicure dovrebbero essere la priorità principale;

  3. invita la Commissione a presentare una strategia europea per la rimozione dell'amianto: European Strategy for the Removal of All Asbestos (ESRAA), che comprenda i seguenti elementi:
    • un quadro europeo per le strategie nazionali di rimozione sicura di tutto l'amianto negli Stati membri che dovrebbe includere una proposta legislativa volta a introdurre norme minime in materia di registri nazionali accessibili al pubblico per l'amianto;

    • una proposta di aggiornamento della direttiva 2009/148/CE al fine di rafforzare le misure dell'Unione volte a proteggere i lavoratori dalla minaccia dell'amianto e prevenire una nuova ondata di vittime dell'amianto nell'ambito dell'ondata di ristrutturazione;

    • una proposta legislativa riguardante:
      • il riconoscimento delle malattie professionali, comprese tutte le malattie conosciute legate all'amianto, incluse norme minime per le procedure di riconoscimento; e
      • norme minime per l'indennizzo delle vittime di malattie professionali legate all'amianto;

    • una proposta di aggiornamento della direttiva 2010/31/UE volta a introdurre una verifica obbligatoria dell'amianto e l'obbligo della successiva rimozione dell'amianto e di altre sostanze pericolose prima dell'inizio di qualsiasi lavoro di ristrutturazione, al fine di proteggere la salute dei lavoratori edili;

    • una proposta legislativa che tenga conto delle normative nazionali vigenti e di una valutazione d'impatto sui modelli più efficienti riguardo alla verifica obbligatoria della presenza di amianto negli edifici, consistente in una diagnosi della presenza di amianto sulle superfici da parte di un'entità professionale con adeguate qualifiche e autorizzazioni, prima della vendita o della locazione e all'istituzione di certificati in materia di amianto per gli edifici costruiti prima del 2005 o prima dell'anno dell'introduzione a livello nazionale di un equivalente divieto dell'amianto, a seconda di quale delle due date sia anteriore;

......

35. sottolinea la necessità che le prescrizioni tecniche minime aggiornate contengano disposizioni volte a mantenere il passo con gli sviluppi tecnologici; sottolinea che occorre esplorare ulteriormente il richiesto utilizzo di robot e di altre tecnologie avanzate, anche attraverso la ricerca e uno scambio più sistematico delle migliori pratiche tra gli Stati membri, al fine di sviluppare costantemente nuove norme di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori; osserva che la microscopia ottica non è la tecnologia disponibile più recente per contare le fibre di amianto nell'aria respirabile e che la microscopia elettronica a trasmissione analitica (Analytical Transmission Electron Microscopy (ATEM)) è più sensibile e consente di distinguere e contare le fibre di amianto; chiede che per il conteggio delle fibre siano utilizzati, ove possibile, la tecnologia ATEM o metodi altrettanto avanzati

...

39. osserva che l'attuale norma minima dell'Unione per quanto concerne il valore limite di esposizione professionale relativo all'amianto è di 100 000 fibre per metro3 (0,1 fibre/cm3) e che la maggior parte degli Stati membri applica l'attuale norma minima; sottolinea che alcuni Stati membri applicano valori limite di esposizione professionale molto più bassi per proteggere la salute dei lavoratori, ad esempio i Paesi Bassi, dove tale valore è di 2 000 fibre/m3 (0,002);

40. sottolinea che eminenti ricercatori medici della Commissione internazionale per la salute occupazionale sono giunti alla conclusione che i limiti di esposizione non proteggono adeguatamente contro il cancro e hanno proposto un valore limite professionale di 1 000 fibre/m3 (0,001 fibre/cm3); accoglie con favore l'impegno della Commissione a presentare nel 2022 una proposta giuridica per ridurre ulteriormente l'esposizione dei lavoratori all'amianto e invita la Commissione, in via prioritaria, ad aggiornare i limiti di esposizione, che dovrebbero essere fissati a 0,001 fibre/cm3 (1 000 fibre/m3), tenendo conto delle raccomandazioni delle diverse parti interessate e previa consultazione del comitato consultivo in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro; sottolinea la necessità di prevedere un periodo di transizione adeguato per l'applicazione della nuova metodologia e dei nuovi valori limite di esposizione;

...

54. invita la Commissione a presentare una proposta legislativa che tenga conto delle normative nazionali vigenti e di una valutazione d'impatto sui modelli più efficienti riguardo alla verifica obbligatoria della presenza di amianto negli edifici, consistente in diagnosi della presenza di amianto sulle superfici da parte di un'entità professionale con adeguate qualifiche e autorizzazioni, prima della vendita o della locazione e all'istituzione di certificati in materia di amianto per gli edifici costruiti prima del 2005 o prima dell'anno dell'introduzione a livello nazionale di un equivalente divieto dell'amianto, a seconda di quale delle due date sia anteriore;

Per il testo integrale si rimanda al presente link : https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-9-2021-0427_IT.html

Sono in corso di svolgimento i lavori di bonifica di una vasta area dismessa in zona Milano Rubattino che per anni è stato lo stabilimento produttivo di un importante casa automobilistica italiana.

Il sito era già stato oggetto di una prima parziale bonifica che aveva interessato le coperture. In questa fase, oggetto di intervento sono stati diversi materiali contenenti amianto e specificatamente:

  • Coibentazioni di tubazioni e serbatoio della centrale termica
  • Coibentazioni di tubazioni presenti nei cunicoli ed in vari edifici
  • Guarnizioni di accoppiamenti flangiati
  • Guaine sulle coperture di vari edifici
  • Lastre in cemento amianto

Sono stati allo scopo realizzati 7 cantieri per bonificare tutti i materiali suddetti.

Trattandosi principalmente di amianto friabile, sono state predisposte alcune aree con confinamento statico dinamico.

In un cantiere si è intervenuti con la tecnica del glove bag per il sezionamento delle tubazioni.

Questi lavori dureranno oltre 3 mesi. Si tratta una prima fase di interventi a cui seguiranno altre fasi sino a completamento. L'area sarà poi demolita e oggetto di riqualificazione.




In una raffineria di Napoli la nostra società ha effettuato un intervento di bonifica del terreno in un'area dove si sono rinvenuti frammenti di amianto.
Le operazioni si sono svolte con due modalità differenti: bonifica in area libera e bonifica con tendostruttura.
Le Attività Propedeutiche sono state:

a) Definizione del bianco ambientale ante operam:

Monitoraggio della qualità dell’aria, ricercando composti organici volatili, idrocarburi, polveri sottili, fibre di amianto aerodisperse, rilievo fonometrico

b) Predisposizione del cantiere

c) Rilievo topografico e materializzazione delle aree di scavo

d) Indagine geodiagnostica per la ricerca di ordigni bellici fino ad una profondità di mt. 1 e per individuazione di sottoservizi.

e) Rimozione pavimentazione, nonché eventuali demolizioni di basamenti e canaline superficiali in calcestruzzo per mezzo di escavatore con benna rovescia e martellone.

f) Predisposizione di un’Unità di Decontaminazione con accesso allo spogliatoio
 

Scavo del Terreno

a. Campionamento del terreno in banco mediante esecuzione di saggi con escavatore per esecuzione di analisi di caratterizzazione del rifiuto e omologa

b. Incapsulamento del terreno con pompa a bassa pressione

c. Scavo del terreno misto a frammenti di cemento amianto, effettuato tramite escavatore di 50 q.li dotato di benna rovescia, fino ad una profondità di mt. 1 o 1,5 a seconda dei punti

d. Inserimento del terreno in big bag, precedentemente predisposti su apposite ceste per renderne più facile il riempimento.

e. In corrispondenza delle zone di scavo, l’area è stata umidificata mediante dispersione di acqua nebulizzata, a tutela dei lavoratori e degli ambienti di vita limitrofi.

 

Collaudo di fondo scavo e pareti

A conclusione delle attività di scavo di ogni singola maglia del terreno contenente MCA, si è provveduto a collaudare gli scavi mediante verifica visiva dell’assenza lungo le pareti e i fondi scavo di frammenti di MCA.

 

Creazione di Tendostruttura

Poiché durante le indagini in corrispondenza dell’areale S35 è stata riscontrata una concentrazione di amianto pari a 2700 mg/kg, per lo scavo e la fase di insaccamento di tale areale, si sono adottate delle ulteriori salvaguardie: lo scavo è stato effettuato al di sotto di una tendostruttura opportunamente protetta e confinata con teli in politene, nella quale sono installati degli estrattori d’aria per garantire un ricambio d’aria agli operatori.

L’accesso e l’uscita dalla tendostruttura avviene mediante UDP per il personale e attraverso UDM per i big bags. I mezzi operativi che opererano all’interno sono oggetto di aspirazione e pulizia ad umido prima della loro uscita, una volta terminati gli scavi.

 

 

 

La nostra società sta per concludere la seconda fase di un lavoro importante di riqualificazione su più edifici posizionati all’interno di un tessuto residenziale complesso. Ex fabbrica e di proprietà del Politecnico di Milano, l’area interessata di 5.000 mq. si trova in una zona centrale di Milano. Sviluppa 15.000 mq. coperti.

La prima fase è stata dedicata allo strip out e bonifica da materiali contenenti amianto e fibre artificiali vetrose. La seconda fase ha invece riguardato i lavori di bonifica del terreno in alcuni punti inquinati e successivamente la demolizione dei quattro edifici facenti parte del progetto. TIA è stata scelta come general contractor di tutte le opere di bonifica e di demolizione avvalendosi di aziende partner specializzate.

In un precedente articolo abbiamo descritto le prime attività di bonifica e strip out.

Le demolizioni delle strutture presentavano complessità per le quali si è dovuta organizzare una pianificazione precisa e scrupolosa delle fasi di lavorazione seguendo pedissequamente il cronoprogramma stabilito. Parte degli edifici da demolire erano infatti a ridosso di altri immobili abitati.

Prima di eseguire la bonifica del terreno sono stati messi in sicurezza gli edifici circostanti provvedendo ad installare una serie di palificazioni lungo il perimetro del cortile interno che confinava con altre abitazioni. Una cinquantina di pali sono stati così collocati ad una profondità media di 20 metri.

Una volta messa in sicurezza l’area, si sono eseguiti gli scavi per la bonifica del terreno che hanno raggiunto 6 metri di profondità. Successivamente sono stati analizzati i terreni e solo una volta arrivati i risultati delle analisi è stato possibile procedere alla fase successiva, quella delle demolizioni.

Dovendo abbattere alcune porzioni degli edifici a contatto con immobili abitati si sono adottate, a seconda della situazione, le due tecniche di decostruzione e demolizione.

Le prime lavorazioni sono iniziate con la tecnica della decostruzione. Partendo dal piano più alto di ogni porzione di edificio da demolire, che si trovava in adiacenza ad un fabbricato occupato e da non demolire, si è puntellato il piano sottostante mettendo in sicurezza ogni volta il piano in lavorazione. Sono stati posizionati degli orsogrill come barriere di protezione ad ogni piano. E' stato collocato un mini escavatore che ha iniziato a decostruire tutto quello che c’era tra l’edificio adiacente e la prima campata dell’edificio da demolire. Questa modalità di lavorazione si è ripetuta per tutti i piani sottostanti. Questa sequenza di lavorazione ha permesso di dividere l’edificio da demolire da quello adiacente abitato. In questo modo il distacco creatosi ha permesso di proseguire in totale sicurezza la demolizione degli edifici interessati. A questo punto si è iniziato a demolire gli edifici dall’alto in senso verticale.

Durante la demolizione sono state utilizzate tecniche per l'abbattimento delle polveri utilizzando cannon-fog e idranti. Come visibile nelle foto, è stato usato un pannello speciale di protezione a copertura dell'intera facciata dell'edificio laddove la demolizione procedeva su edifici fronte strada. Questo pannello, che veniva spostato di volta in volta durante le fasi di avanzamento dei lavori, ha permesso di contenere la polvere e l’eventuale schizzo di detriti.

Demoliti gli edifici si è proceduto con la frantumazione delle macerie e la successiva suddivisione tra cemento armato e ferro per poi inviare i rifiuti ai siti di smaltimento e recupero.

 


 

Pagina 7 di 19

La nostra storia

Il gruppo Ti&a nasce nel dopoguerra e si sviluppa sino a diventare negli anni 90 leader in Italia nelle bonifiche da amianto.

Leggi tutto

CONTATTACI

Indirizzo: via Salomone 73, 20138 Milano (IT)
Telefono: +39 02 50 99 40 1
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Top
Con la presente informativa sul trattamento dei dati personali desideriamo informarla circa le modalità e le finalità di trattamento dei dati personali raccolti durante la navigazione sul sito web www.tia.it, in conformità a quanto previsto Regolamento generale europeo (UE) sulla protezione dei dati Personali (Regolamento UE 2016/679).

Per leggere l'Informativa completa, cliccare qui.

Per leggere l'informativa sui cookies, cliccare qui.